giovedì 23 ottobre 2014

La fine (o quasi) dei pannolini lavabili

E quindi è arrivato il momento di archiviare i pannolini lavabili. Non tutti, eh, che qui la notte si piscia ancora peggio di due neonati e perciò quelli più assorbenti rimarranno fuori, accanto a usa&getta ecologici per viaggi e/o evenienze varie! Di giorno ormai la Belva fa tutto sola, mentre il Vitellino comincia ad avvisare, nel frattempo lo accompagno io ogni tot e ce la caviamo spessissimo senza nemmeno una pipì persa.
Un po' strano, vi ammetto, me lo fa vederli tutti e due con le mutandine e dover fare lo scatolone di pannolini. Che, tra parentesi, non so nemmeno come mettere via: scatolone? Busta? Antitarme sì o no? Se qualcuno sapesse darmi qualche dritta avrebbe la mia eterna gratitudine! Per ora sono in una scatola nella mia camera da letto finchè non decido il da farsi.
Ma dicevamo...che insomma a mettere via sti pannolini sono stata assalita da svariate emozioni:
  • GIOIA ESTREMA di liberarsi finalmente di questa rottura di palle infinita che per me sono i pannolini (lavabili o usa&getta per me fa lo stesso)
  • MALINCONIA nel ricordo del tempo passato, dai dubbi iniziali, alla mania di comprarne ogni volta che ne trovavo uno carino, dai momenti in cui avevo pannolini stesi per tutta a casa ad ora che faccio una lavatrice a settimana, forse
  • RABBIA/TRISTEZZA perchè in fondo questi pannolini avrei potuto fare a meno di archiviarli, avrei potuto semplicemente lasciarli lì dov'erano per riutilizzarli tra qualche mese se le cose fossero andate diversamente
Ecco come un semplice gesto può far arrivare una valanga di emozioni devastanti addosso ad una mamma di due nani che crescono in fretta e che ha una voglia matta di avere ancora un nanetto urlante tra le braccia...
Bè magari, se il Principale mi stesse per caso ascoltando, non troppo urlante se possibile, viste le pregresse esperienze, grazie :)

venerdì 17 ottobre 2014

Ricominciano i periodi da vedova bianca.

Il Navigante ha ripreso a navigare, non molto per ora: un paio di settimane ad ottobre, un altro paio a novembre, poi con l'anno nuovo invece dovremo fare i conti in mesi, ma per ora non ci voglio pensare.
Dovrei essere sempre più abituata e invece sono sempre estenuata e stanca, inoltre ora i nani se ne rendono conto sul serio e la cosa decisamente non aiuta. Il Vitellino non fa altro che dire "Papà!!" ogni volta che sente il rumore della porta d'entrata e quindi via a spiegargli per l'ennesima volta che no, non è papà, che papà è sulla nave e per un po' di giorni non sarà con noi. La Belva ha avuto una crisi di pianto alla prima messa a letto (normalmente la fa il papà) e sono entrambi estremamente capricciosi e ingestibili, anche se questo probabilmente è dovuto anche dalla presenza dei nonni.
Già i nonni...le dinamiche tra me e i miei genitori meriterebbero un post a sè, ma non so se sono in grado di affrontare così pubblicamente un argomento così spinoso. Non ancora forse...
Sta di fatto che a me di essere una vedova bianca non va proprio giù, non tanto per l'organizzazione in sè della vita sola con i nani, ma proprio per la mancanza della metà della mela. Suona romantico? Non lo so se è romantico, ma dopo aver corso a sinistra e a destra tutto il giorno, zigzagando tra crisi, litigi e capricci, arrivo la sera completamente spompata e la cosa migliore che posso fare è infilarmi a letto a leggere un libro con a fianco il Navigante, anche quando siamo ai ferri corti.
Il letto grande è desolante e non ci riesco a stare, il letto piccolo nella camera dei bimbi (opzione scelta questa volta per essere più comoda nell'affrontare le notti agitate - sì, ancora, non finiranno mai i suoi risvegli!! - del Vitellino) quasi soffocante. La sera è proprio brutta, faccio fatica ad addormentarmi, ho un sonno leggerissimo con sogni emotivamente molto carichi, che spesso mi svegliano, eppure durante il giorno non faccio altro che aspettare la sera per riposare. Un circolo vizioso.
Mi rendo conto che ho bisogno di coccole e contatto fisico come i bambini (infatti non ho mai capito come si potesse deliberatamente scegliere di lasciare i bambini soli a piangere per addormentarsi) o quantomeno una presenza fisica per potermi rilassare e abbandonare nelle braccia di Morfeo. Quindi alla prossima vedovanza bianca di novembre l'opzione scelta è: tutti nel lettone a dormire insieme. E vediamo cosa ne viene fuori...

venerdì 10 ottobre 2014

La quiete e la tempesta

Stamattina, come ogni venerdì, il Vitellino era a casa mentre la Belva era a scuola. Abbiamo passato una mattinata quasi idilliaca, andando a fare la spesa in ben due posti diversi, preparando da mangiare per pranzo e per cena, mettendo apposto la lavatrice e infine camminando fino all'ecole della Belva..
Tutto è andato fantasticamente bene, fino alla prima curva per l'ecole, lì sono iniziati i capricci del Vitellino, che pensavo fosse semplicemente stanco. I capricci per camminare però sono aumentati esponenzialmente al ritorno, anche se la strada è tutta in discesa.
A casa poi volevo scapparmene in Nuova Zelanda: c'erano solo urla e pianti di uno o dell'altra, la Belva che non faceva giocare il Vitellino, il Vitellino che spingeva o menava la Belva, pianti per fame, per sonno, per noia...Ovviamente il mio intervento è sempre inefficace se non controproducente e quindi a un certo punto ho semplicemente detto a entrambi che se volevano continuare a litigare che se ne andassero in un'altra stanza perchè non li volevo sentire.
Dopo una mattina così bella, mi sembrava ingiusto dover sopportare tutto ciò e sentivo salire il nervosismo per non riuscire a farli andare d'accordo, per non riuscire ad insegnare come comportarsi l'uno con l'altro. Ovviamente il nervosismo è scoppiato, precisamente quando il Vitellino si è messo a giocare con le forchette per terra, invece di portarle al tavolo, dopo aver litigato con la sorella per i piatti (mi aiutano sempre a preparare la tavola mentre cuoce la pasta, così passiamo qualche minuto, loro sono contenti e imparano ad essere utili in casa).
Ora sono a dormire e io sono spossata. Mi immaginavo già di scrivere un post su questa idilliaca mattinata madre&figlio, di come siamo stati bene insieme, di come è facile gestirne solo uno e invece mi ritrovo con i sensi di colpa a mille per aver urlato come una pazza e averlo allontanato in malo modo.
Ma ci sono mai, dico mai, mai giornate che iniziano tranquille, trascorrono tranquille e finiscono tranquille? Non chiedo bambini sempre zitti e buoni, chiedo che giochino senza far venire il finimondo, chiedo che provino ad ascoltarmi, chiedo situazioni da poter gestire e non che vadano al di fuori dell'umana comprensione...è chiedere troppo?? Mi sa di sì... :((

sabato 4 ottobre 2014

Promemoria per momenti bui

Ieri la Belva è tornata a casa con il suo zainetto e in più una borsa verde della Ives Rocher (non chiedetemi perchè questa scelta...) con dentro il quaderno delle comunicazioni con la famiglia e il quaderno delle attività. Se non ho capito male dovrebbero essere così ogni venerdì, comunque sta di fatto che questo è il primo venerdì che succede, quindi è la prima volta che vedo quello che fanno.
Nella prima pagina ci sono le foto delle maestre e dell'assistente, nonchè bella in grande quella di un peluche, un'orsetto di nome Poumpon, che è la loro mascotte.
Poi in ogni pagina c'è l'attività della settimana, che normalmente ruota intorno a un libro letto; sono tutti libri dove c'è un animaletto per protagonista che si trova ad affrontare quello che i nostri bimbi affrontano ogni giorno in questo mondo nuovo che è per loro l'ecole: sentimenti, regole da seguire, lontananza dai genitori.
Il primo libro parlava di un coniglietto che si sentiva solo all'ecole e quindi la mamma gli ha preparato una busta con dentro tanti baci così lui, quando voleva, poteva tirarne fuori uno e sentirsi più vicino alla sua mamma. Affianco al piccolo riassunto della storia, c'era una busta colorata dai bimbi (ognuno colorava la sua ovviamente) dove noi genitori avremmo dovuto mettere i nostri baci, così nel momento del bisogno loro avrebbero potuto prendere il quaderno, che è sempre a loro disposizione, e tirarne fuori qualcuno per sentirsi meglio.
Quindi ieri prima di pranzo, mentre aspettavamo che tornasse il papà e l'acqua della pasta bollisse, con la Belva e il Vitellino che, curiosi, sono rimasti a guardarmi tutto il tempo, ho tirato fuori tutti i miei rossetti (ne ho di diversi colori) e mi sono messa a schioccare baci su un foglio, li ho poi ritagliati uno ad uno e messi nella bustina. La gioia negli occhi della Belva era indescrivibile, la mia commozione (iniziata già quando mi sono trovata tra le mani il quaderno delle attività) era palpabile.
Questi momenti fanno dimenticare tutto il resto, tutti i momenti di sconforto, le crisi, i litigi, i momenti down. questi momenti mi fanno ricordare il perchè ho scelto questa vita.

E poi è arrivato il marito, che mi guarda e sospettoso esclama: "ma perchè ti sei messa il rossetto??" O___o ...e questi sono i momenti che mi ricordano perchè mi sono innamorata di lui!!!