mercoledì 18 giugno 2014

Francesi childfriendly? Mah...

Da quando sono arrivata qui mi sono sempre stupita dell'attenzione verso i bambini, dei giochi che si trovano dappertutto, dei seggioloni per mangiare in ogni ristorante, dei parchi divisi per età, delle tante attività proposte.
Per dirne qualcuna, la Belva adora letteralmente andare in farmacia, perchè c'è un banchetto made by Ikea con un cestone di giochi che periodicamente vengono incrementati; non parlo solo della farmacia vicino casa, ma di tutte quelle in cui siamo entrati, così come uffici del turismo, studi medici vari...insomma tutti i luoghi dove si deve aspettare sono sempre ben attrezzati per intrattenere con giochi o libri i nanetti.
Non dimentichiamoci poi dei parchi giochi, divisi per fasce d'età, sempre recintati o ben delimitati; ci sono poi i parchi giochi indoor, per le giornate invernali, per i mercoledì in cui i bimbi non sono a scuola, per una domenica diversa.
Atelier di ogni tipo, attività proposte per tutte le età, feste e sagre dove c'è sempre l'angolo animazione bimbi comlpetano il quadro. Che sollievo, che gioia poter passare questi tre anni con i miei nani in un paese dove i bimbi sono sempre tenuti in considerazione!
O no? O è solo una mia impressione? No, perchè poi ad un'attenta analisi, sembra quasi che tutto questo non sia creato per i bimbi in sè, per il loro benessere, ma semplicemente per non disturbare gli adulti. Forse ho l'occhio distorto e vivo di pregiudizi, ma avendo già cocciato e continuando a cocciare ripetutamente con un modo di educare decisamente lontano dal mio, non sempre riesco a vedere del buono.
Un esempio su tutti è stata la nostra domenica a Messa. Arriviamo ovviamente all'ultimo secondo, anche se abbiamo iniziato a cambiarci presto e la chiesta è a due passi da casa nostra (ma perchè con i bimbi non si riesce mai ad essere puntuali?!); entriamo e ci sediamo in disparte nella navata, vicinissimi all'uscita, che non si sa mai. I miei nani iniziano a chiedere (dov'è Gesù? dov'è la mamma di Gesù?), a muoversi, a guardare in giro e io noto che nel silezio generale solo i nostri bimbi si muovono e parlano, tutti gli altri (e ce n'erano tanti)sono zitti e fermi, appena qualcuno si muove un pochino o dice una parola, un genitore lo prende e lo porta in una stanza a parte. Rimaniamo un po' interdetti, ma dopo qualche tentennamento, onde evitare occhiatacce, il Navigante si infila nella suddetta stanza, che altro non è che una succursale della chiesa, una stanza con quattro panche e un televisore da cui poter seguire la messa mentre i bambini possono muoversi in libertà. Io ero fuori e comunque, per inciso, gli unici che si sentivano erano i miei nani, che avevano anche qualche libretto per distrarsi (non abbastanza evidentemente).
Continuo a rivedere quella stanza, quei bimbi che venivano come segregati, lontano per non disturbare, anche se in realtà non stavano affatto disturbando, almeno non quanto i miei, per intenderci! E vedo quei genitori al parco che smollano i figli dentro il recinto dove ci sono i giochi e si siedono lontani con lo smartphone tra le mani o chiacchierando con un'amica; ripenso ai tanti discorsi fatti con mamme francesi tra cui spicca una frase "ah io con la mia seconda che si alzava la notte per bere, ho escogitato un metodo: le ho legato il biberon di acqua al lettino, così io non dovevo alzarmi e faceva tutto sola! E aveva meno di un anno!" O__o cioè, ma che? Davero??? Come i criceti???
Non voglio generalizzare, nè dire che le famiglie francesi siano senza amore, ma questa spinta perenne all'autonomia, al distaccarsi mi lascia perplessa. Mi guardo intorno e vedo bimbi silenziosi ed educatissimi, ma che ridono poco, attaccati morbosamente a doudou, ciucci, bambole o che si succhiano il dito ad età davvero improponibili, lasciati sempre con qualcun altro che sia una nanny, una au pair o semplicemente alla creche (tutto il giorno tutti i giorni dall'età di 4/6 mesi) e penso che in fondo mi piace il mio modo, probabilmente molto italiano, di crescere ed educare i miei figli, così come mi piace poter usufruire dei tanti intrattenimenti che qui ci sono per loro mentre sono in farmacia, dal medico o ad una sagra paesana. Però magari ecco in chiesa ci andrò a poco a poco e quando saranno stanchi semplicemente uscirò per rientrare un'altra volta, nella stanza segregati proprio non ce li metto!

11 commenti:

  1. Mi ha fatto molto pensare quello che hai scritto. Non sono mai stata in Francia con figli, avremmo dovuto andarci quest'anno, ma causa terzo pancione abbiamo rinunciato. Ed effettivamente eravamo un po' preoccupati circa la disponibilità dei francesi ad accogliere i bambini. Negli anni scorsi siamo stati in Spagna e...beh, non occorre che ti dica come sono le cose là, ed in Svezia, dove sono veramente e profondamente kid-friendly, sia nell'organizzazione che nella mentalità.
    L'anno prossimo di bambini ne avremo tre e, onestamente, non so quanto sarà il caso di riprogrammare il viaggio in Francia...

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    1. In realtà per noi italiani qui è una pacchia, giochi, parchi, un sacco di spazio...è la mentalità che mi lascia sempre sconcertata. A quella per un viaggio ci si può anche passare sopra!
      Ma come mai avete rimandato? Cioè scusa magari non sono fatti miei, ma come mai non viaggiare con pancione?

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    2. Il programma era Parigi più Bretagna. Metti il caldo, la pancia al settimo mese, le altre due pesti sempre in movimento, i frutti di mare crudi che non avrei potuto mangiare...insomma, rischiavo davvero di "rovinare" il viaggio e di serbarne magari un ricordo non troppo felice. Per quest'anno facciamo un sacrificio, dall'anno prossimo ci rifaremo!

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    3. Ok, così se il prossimo anno decidi per la Bretagna ti posso aiutare, è il nostro viaggio di quest'estate!

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  2. Sulla Messa...io i bambini li ho sempre portati. Il grande era una statua e quindi nessun problema. La seconda era movimentata e ci mettevamo in fondo alla chiesa. Il terzo era pestifero e io e mio marito ci alternavamo in sagrestia per non disturbare troppo. A onor del vero solo qualcuno si lamentava, immediatamente rimproverato dal parroco xche sosteneva che i bambini non disturbano. Secondo me sta al genitore capire se si supera il limite e , eventualmente, mettersi in un angolo più discreto. Fatta questa premessa...ho anch'io questa impressione (e senza andare in Francia! ). Anni fa alcune mamme casalinghe si sono opposte alla settimana corta perché non potevano reggere x due giorni i bambini in casa

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    1. Sicuramente avrei dovuto portarli fin da piccoli sarebbe stato diverso, ma quando è nato il Vitellino avevamo la Belva di solo 14 mesi e questo neonato strillante per le coliche, io uno straccio...proprio non me la sentivo. Ora ho sentito il desiderio di ricominciare, alla buon'ora dirai, e c'hai pure ragione!

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  3. Penso che l’importante sia poter avere strumenti validi, poi sta al singolo sfruttarli al meglio e con coscienza.
    Direi che è molto peggio crescere i propri figli dove non ci sono opportunità, parchi inesistenti e sporchi, o dove il rispetto per i bambini viene dopo quello per i cani.
    Approfitta della lungimiranza francese, ma con lo spirito di mamma italiana al 100%.
    Impe

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    1. un mega applauso a laperfezionenonfaper me!
      già che ci sono gli strumenti è indice di un'attenzione che qui manca. poi si può cercare sempre il meglio, ma almeno c'è lidea del fatto che i bambini ci siano e che abbiano diritto a degli spazi.
      ti racconto le ultime dall'italia?
      1)gelateria con fuori abbeveratoio per cani ma non disponibilità a fare cono baby per i bimbi (o così, o così!)
      2)pulizia dell'unica vietta di accesso all'asilo con macchina durante l'orario di ingresso all'asilo.

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    2. per quanto riguarda la messa, devo ammettere che io porto i bambini, ma li tengo seduti nelle panche ed il più possibile in silenzio. questo vuole dire che se si "sbragano" sulle sedie, parlano etc.io li riprendo e con i piccoli mi allontano (o io o mio marito). penso che la messa sia bellissima da far vivere ai bimbi, ma proprio per questo è giusto che imparino il silenzio, e credo sia giusto anche per il resto dei fedeli. per le domande ci fermiamo dopo o torniamo un altro giorno. magari sono esagerata io, eh!

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    3. Nono, hai ragione, non intendevo che i bambini dovessero correre in giro e fare casino, ma quello che ho visto in quella chiesa è quasi innaturale. Bambini davvero piccoli, come i miei (2-3 anni) che per una mezza parola o un movimento vengono portati in questa stanza per non disturbare.
      I miei disturbano, non quei bambini!!!

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