domenica 30 marzo 2014

La fine, ormai, è vicina.

Questi luuuunghi 4 mesi stanno per volgere al termine così come la nostra esperienza con Au Pair. La mia mente e il mio cuore sono in completo subbuglio, oltre al fatto che questi ultimi giorni sembrano i più lunghi, mi trovo ad affrontare tutta una serie di emozioni contrastanti.
Innanzitutto il rientro del Navigante, emozioni preponderanti sono la gioia e l'impazienza di ricrearci la nostra routine. Ci sono però anche un po' di timore, perchè abbiamo lasciato la nostra storia ad un punto non proprio fermo e abbiamo ancora alcuni nodi da sciogliere, e un po' di aspettative su quello che sarà la nostra vita da adesso in poi e spesso penso siano troppo alte, e si sale tanto poi cadendo si rischia di farsi molto molto male.
Poi c'è il saluto a Au Pair, questa ragazza che è entrata nella nostra vita in un momento un po' particolare ed è diventata per noi tre molto più che una semplice aiutante. Per i bimbi è stata innanzitutto una zia amorevole e instancabile nel gioco, allegra (quasi sempre), vivace, creativa, un po' svalvolata e sempre attaccata al cellulare, tanto che il Vitellino, quando è in braccio a lei mentre chatta a chicchessia, inizia a frignottare come a dire "bè, ma lo vuoi mettere giù sto affare??". Per me è stata un grandissimo appoggio, sia a livello pratico che a livello psicologico; è l'unica che effettivamente ha vissuto per abbastanza tempo la mia vita da capirne profondamente le difficoltà, con un'unica piccola sostanziale differenza: io questa vita la faccio da sola, lei aveva quasi sempre me al suo fianco. Questo suo vivere la mia quotidianità e l'avere qualcuno con cui parlare e discutere sulle varie situazioi hanno messo in luce molte cose, mi hanno fatto riflettere, mi hanno dato modo di darmi qualche pacca sulla spalla e qualche sospiro di sollievo, mi hanno reso più tranquilla; l'unico rammarico è non averlo potuto fare prima, magari con la persona con cui ho creato questa meraviglia...ma tant'è...Comunque che dire? Au Pair ci ha dato tanto, la speranza è che decida di rimanere qui e cercarsi un lavoro da queste parti almeno per un altro po', in modo da averla ancora un po' con noi, che non si sa mai abbia bisogno di una baby sitter :))
E infine, non da ultimo, il ritorno alla routine significherà tante ore in più da sola, significherà ancora una volta ritrovarsi ad affrontare l'intera giornata senza nessuno al mio fianco, ma d'altro canto significherà anche scoprire un po' di più questa nuova terra che ci ospita (senza Navigante la mia curiosità per il mondo circostante si è un po' affievolita), dare un po' più di spazio a me (non ho voluto buttarmi in nessuna sfida fintato che il Navigante era via, per non gravare ancora di più i nani, che già hanno dovuto affrontare la lontananza del papà) e poi ho deciso di farmi aiutare da una donna delle pulizie, così almeno avrò un po' di respiro sul fronte casa.
Insomma moltissima carne sul fuoco, faremo un primo periodo di assestamento, riequilibrermo il tutto e di nuovo si riparte, fino al prossimo cambiamento!

martedì 25 marzo 2014

Mano nella mano, contro tutto e tutti

Spesso mi trovo a pensare come sarebbe tutto più facile con un solo figlio, pur essendo ben convinta di volerne un terzo, alle volte lo sconforto prende piede. Mi immagino in giro con solo un bimbo, a come sarebbe andati questi mesi senza Navigante con solo un bimbo a cui dare cura, penso ai viaggi e alle semplice cose quotidiane come fare la spesa. Poi ovviamente da brava mamma mi sento in colpa per questi pensieri, ma tant'è.
Poi succede che dopo una notte semi insonne causa catarro, febricciattola e nasi chiusi, mi ritrovo nel lettone con un Vitellino spalmato sulla pancia e una Belva aggrappata alla mia mano, già solo questo dovrebbe essere un tripudio di amore, fermato però dall'impellente bisogno di pipì mattutina (che con un Vitellino che ti schiaccia la vescica non è il massimo) e dall'orario offlimits per prepararsi in tempo per andare alla creche. Quindi come un ladro mi sfilo da quella stretta amorosa e lascio i due nani poltrire per ancora qualche minuto mentre mi preparo.
Sono in bagno e sento la sirena del Vitellino partire "Ecco - mi dico - mi ha cercato e non mi ha trovato, meglio così si svegliano soli", però la sirena si ferma subito e quindi mi tocca andare a svegliarli, cosa che, tra le altre cose, odio profondamente.
Quando entro in camera li trovo ancora assopiti, che russano lievemente (sti nasi tappati sono la mia nemesi!) e scopro perchè il Vitellino ha smesso di piangere: deve avermi cercato con la mano e invece di incontrare me...ha incontrato la mano della Belva, riaddormentandosi subito dopo averla stretta.
Dormivano tranquilli con i loro nasi tappati, mano nella mano.
Quasi quasi li metto a dormire loro nel lettone soli e io vado a dormire con Au Pair, sia mai che riescano a farmi fare una notte intera di sonno, posto che quelle poche volte che il Vitellino ha fatto una tirata, ci ha ben pensato la Belva a ternermi sveglia!
E li guardavo affascinata e avrei voluto fermare il tempo e guardarli in eterno, invece ho dovuto svegliarli e non è stato facile, si sono stretti ancora di più uno contro l'altro, hanno frignato, il Vitellino ha proprio strillato, hanno detto nonono...e per tutto tempo l'unica cosa che mi veniva in mente era: se ci fosse un terzo/a in tutto questo, dove si sistemerebbe?

sabato 22 marzo 2014

Le Seychelles secondo me

Per molti il mio viaggio alle Seychelles è stato un viaggio in un paradiso di belle isole, mare cristallino e sole; io però non sono d'accordo. Non voglio dire che quest'arcipelago nel mezzo dell'Oceano Indiano non sia un posto da sogno, ma che semplicemente mi ha colpito per altri aspetti, anche perchè, diciamocelo, dopo aver visto la Polinesia Francese ho ben stampato nella mente cosa per me significhi paradiso terrestre.
Quello che più mi ha colpito delle Seychelles è il melange di culture che vi albergano: isole non abitate, sono state scoperte prima dai portoghesi per poi essere colonizzate (ma si può colonizzare un luogo non abitato?) da francesi e inglesi che hanno importato gli schiavi dalle altre colonie africane, post colonizzazione sono state poi meta di indiani, non molto lontani. E tutto ciò che ne è nato è una cultura totalmente matriarcale dove si vive al di sopra delle proprie possibilità economiche, cosa che ha fatto lievitare il debito pubblico di questo Stato. In parole povere: qualcosa che più lontano dal nostro concetto di vita proprio non c'è.
Girando in lungo e in largo Mahe con la nostra piccola Hyundai guida inglese, abbiamo assaporato un ambiente così cosmopolita da sentirci a Londra, ma con il sole dei tropici: abbiamo mangiato le mini banane comprate da corpulente donne nere che con il loro banchetto della frutta rallegravano di colori la strada, come se fossimo ai Caraibi; abbiamo alloggiato presso due strutture differenti di proprietà di indiani e fatto la spesa in supermercati sempre di proprietà di indiani, il commercio lì è praticamente tutto nelle loro mani e, insieme al forte odore di spezie e di curry che si sente ovunque, se chiudevamo gli occhi, potevamo tranquillamente immaginarci in India; siamo andati a cena e a pranzo in ristoranti tipicamente francesi e per non farci mancare niente, l'ultima sera abbiamo assaggiato la pizza, che non era nemmeno male, e la domenica abbiamo incontrato qualche famiglia di italiani residenti lì che facevano i turisti a casa loro.
Lasciatemelo dire: fantastico!
No, le Seychelles per me sono state molto più che una meta da sogno da luna di miele. Ho scarrozzato i miei nani in spiagge semi deserte che con l'alta marea spariscono, in piccole calle nascoste dove baldi giovani dalla pelle d'ebano si sono offerti di portarci nell'isolotto di fronte (beach boys delle Seychelles!), ma noi abbiamo rifiutato per il poco tempo a disposizione, in lunghe distese di sabbia bianca meta principale di ogni turista che si rispetti, in spiagge di roccia a raccogliere coquillage al suono di musica e balli africani, vicino a tante famiglie, quasi solo donne in realtà, che banchettavano e ridevano all'ombra di una palma.
Se andate in queste isole da sogno, non accontentatevi della piscina del resort e delle spiagge blasonate, prendetevi la briga di scoprire angoli nascosti, strade in montagne di una pendenza inaudita, piccole madonnine sotto una roccia bagnate dalle acque di un piccolo ruscello, un mercato colorato e profumato di spezie, un villaggio solo di piccole botteghe artigiane, assaggiate il rum al cocco, ma anche quello più forte, anzi già che ci siete andate a fare la degustazione di rum direttamente alla fabbrica, magari come noi alle 10 di mattina, così li giorno inizierà con la piega giusta!
Siate curiosi, queste isole meritano la vostra curiosità! E per chi volesse le foto o aspettate il ritorno del Navigante (ha lui la macchina fotografica che abbiamo usato) o mi cercate su istagram...ovviamente senza nemmeno un indizio ;P

mercoledì 19 marzo 2014

Un'altra festa lontani...ma ancora per poco!

Ritornare dopo due settimane è per me sempre come un nuovo inizio. Mi ritrovo a dover ricominciare con tutte le nostre routine come se fosse la prima volta, lavoro, pulisco, cambio lenzuola, tappeti e asciugamani come se fossi appena entrata in questa casa e poi, quando tutto è in ordine, mi sento in pace con me stessa e con il mondo pronta a godermi quel dia-cada-dia che normalmente mi risulterebbe pesante e noioso, ma che invece dopo un viaggio è una manna dal cielo.
Questo ritorno poi è particolare, le otto ore in macchina tra casa dei miei e Tolone fatte domenica sono le ultime senza il Navigante fino ad almeno inverno prossimo e ora il suo ritorno si conta in settimane, non più in mesi. A pensarci mi vengono le lacrime agli occhi.
Ci sono così tante cose che mi mancano della nostra vita insieme, le gite domenicali e i pranzi fuori, le cene e le colazioni tutti e quattro, anche le liti e i suoi difetti iniziano a mancarmi! Forse questo periodo ci ha fatto meglio di quanto credessi, anzi sicuramente ha fatto del bene a me come persona e di consegueza a noi come coppia.
Oggi è l'ennesima festa che non facciamo insieme, tra l'altro la sua festa, la festa del papà. E dato che i suoi bimbi non gli hanno fatto gli auguri (ho provato a far dire auguri alla Belva per telefono, ma non c'è stato verso ://) glieli faccio io da qui:

Tanti auguri Navigante per la tua festa!
Tanti auguri perchè sei un papà meraviglioso, presente e pieno di amore.
Tanti auguri anche se sei lontano da noi, perchè comunque ci regali momenti magici.
Tanti auguri semplicemente perchè lo meriti e non vediamo l'ora di riaverti tra noi!

giovedì 13 marzo 2014

L'organizzazione del viaggio alle Seychelles (e in generale)

E anche questo viaggio, così carico di emozioni, è passato. E come tutti gli altri, anche questo viaggio mi ha insegnato tanto. Mi ha insegnato ad esempio che, come al solito, puoi fare mille piani, ma tanto poi l'imprevisto c'è sempre e in qualche modo ce la fai, anche se stai viaggiando con due nani al di sotto dei 3 anni.
Però va sempre bene avere un piano d'attacco, soprattutto se, come facciamo noi, ci si organizza il viaggio da soli. Noi facciamo così: partiamo innanzitutto dal volo, cercando con i vari comparatori di prezzi la compagnia con il volo più economico. Cerchiamo sempre di comprare il biglietto direttamente dal sito della compagnia per evitare spese di agenzia e cancellazioni a cui non si ha diritto al cambio volo. Stavolta infatti la compagnia ha cancellato i voli per e da Mahe dal 5 marzo quindi il nostro ritorno era saltato, ma avendo comprato il biglietto dal sito della compagnia hanno dovuto trovarci un altro volo senza rincari di prezzo e ci è andata più che bene visto che la compagnia del volo di ritorno era molto nano-friendly
Per gli hotel noi preferiamo b&b con angolo cottura, guesthouse o appartamenti per sentirci liberi di mangiare a casa o in giro quando e come ci pare. I francesi viaggiano molto in questo modo e devo dire che con i nani al seguito è decisamente un'ottima scelta. Le Seychelles sono davvero stracolme di ottimi posticini a poco prezzo, case e appartamenti completamente accessoriati sparsi su tutta l'isola, quasi tutte vicino al mare, alcune addirittura sul mare. In questo modo inoltre si ha un contatto più diretto con chi vive sul posto ed ciò è sempre arricchente a livello personale: si conosce più approfonditamente il luogo, si imparano cose nuove sulla cultura locale, si hanno persone che possono aiutarci a scoprire qualche perla rara, ci si sente anche un po più a casa, alle volte si ha la fortuna di avere come padroni di casa coppie con figli (noi avevamo la figlia dei padroni che appena arrivati è subito venuta a giocare con i miei nani e ha anche regalato un braccialettino alla Belva...love!!) e allora è davvero il massimo.
Noi amiamo molto muoverci quindi la macchina a noleggio è quasi d'obbligo, abbiamo girato in lungo in largo tutta Mahe approfittando del riposino pomeridiano dei nani e abbiamo scoperto spiagge davvero fantastiche, che le guide invece sconsigliavano perchè molto soggette alle maree o con rocce, eppure passandoci in macchina le abbiamo viste di persona e avevano tutt'altro fascino.
Per le escursioni noi prendiamo più informazioni possibili da internet e dalle guide, ma solo una volta sul posto decidiamo, perchè spesso ci troviamo di fronte a più offerte, alla voglia di scoprire questo o quell'altra cosa o semplicemente decidiamo di non fare niente. Questa volta avevamo pensato di andare a visitare Praslin o La Digue, ma i prezzi erano un po' alti quindi abbiamo preferito un'escursione giornaliera in catamarano intorno agli isolotti di fronte a Mahe, anche per non stressare troppo i due nani (il viaggio è stato anche e soprattutto per loro carico di emozioni e molto stancante).
Per il cibo abbiamo fatto un mix, alternando pasti al ristoranti, pasti d'asporto o pasti preparati da me, riuscendo così ad avere una visuale generale della gastronomia dell'isola. I prezzi dei pasti sono davvero molto alti se ci si siede in qualsiasi ristorante, però in compenso il take away è molto usuale anche tra gli abitanti dell'isola e ha prezzi stracciati, per quanto riguarda invece il supermercato si ha una scelta vastissima di prodotti locali, inglesi o francesi (le Seychelles sono state colonia di entrambi gli stati) con cui poter preparare un pasto che possa soddisfare tutti i palati.
E' stata una bellissima esperienza e come al solito la voglia di ripartire appena ritornati è fortissima, anche dopo aver fatto voli notturni con scalo (sia all'andata che al ritorno) e nani al seguito super-iper-eccitati, anche dopo aver lottato contro sudamina dei nani e scottature mie (pure con la crema sono riuscita a diventare rossa pomodoro!), anche dopo aver aspettato invano il passeggino a Malpensa (non preoccupatevi è già tornato a casa e la compagnia mi riborsa pure 88 euro per il disturbo!!!), anche dopo aver fatto tutto questo senza il Navigante (ma con l'indispensabile aiuto di Au Pair, grazie alla quale abbiamo pure potuto fare una cenetta romantica fuori soli io&il Navigante)...la voglia di viaggiare e scoprire il mondo con i miei nani è più forte che mai!