lunedì 29 aprile 2013

Le vacanze sono sempre una manna dal cielo

Quando vivevo in Spagna mia nipote è venuta spesso a trovarmi con i nonni o con i genitori e ogni volta faceva un balzo avanti: toglieva qualche poppata, imparava cose nuove...insomma staccarsi dalla routine la aiutava.
E questo ponte è successo anche a noi, per entrambi i miei nanetti.
Abbiamo infatti deciso di andare via, con il tempaccio in arrivo e sebbene fossimo in pieno spannolinamento della Belva e notti in bianco del Vitellino. Insomma si prevedeva una vacanza-tragedia.
Invece il mio pessimismo, dato da stanchezza cronica, è stato cacciato in malo modo dalla realtà, una realtà che non poteva essere così rosea nemmeno nei miei sogni più reconditi.
La Belva si è bagnata pochissimo, anzi a un certo punto ho smesso di metterle la mutandina trainer e stiamo tuttora usando solo mutandine normali anche fuori. Certo la devo accompagnare spesso io in bagno, ma anche lei mi avvisa e riesce a trattenere fino al bagno, che nell'agriturismo era nella camera al piano di sopra rispetto alla sala dove cenavamo...non vi dico quante corse su&giù da quelle scale! E poi mi chiedono come ho fatto a perdere tutta la pancia!!
Il Vitellino invece ha cominciato a mangiare sul serio e ad allungare le poppate senza rischi di tette ostruite, ma quel che è meglio - lo dico piano piano - è che ha cominciato ad allungare anche di notte, complice anche la stanchezza per queste giornate piene piene. Anche al ritorno a casa però sta mantenendo 2/3 sveglie notturne, il che credetemi è davvero magnifico, dopo questo periodo.

E poi al di là di tutto, che gioia vederli sguazzare tutto il giorno in piscina o vederli a contatto con la natura, con gli animali, con l'erba, con i fiori...il Vitellino ci ha fatto pure prendere uno spavento mangiandosi un ranuncolo, probabilmente l'unico fiore velenoso che si trova in Italia!! Alla fine non ha avuto conseguenze; il divertente è stato che il tizio del centro veleni, a cui abbiamo prontamente chiamato, ci ha detto "Che strano che l'abbia mangiato, dovrebbe avere un sapore amarognolo e piccante!", macchè strano, il secondo che si è infilato in bocca gliel'ho tolto io con il dito prima che lo inghiottisse...quello magna pure le pietre, come dice il Navigante!!
E quindi non posso che essere contenta di questa vacanza che non volevo fare e che mi ha portato una marea di panni da lavare, ma anche tanta serenità per i miei figli e nuove scoperte.
Bisognerebbe sempre vivere in vacanza!

lunedì 22 aprile 2013

I giudizi di un'estranea

Ok, faccio outing: io sono una mamma urlatrice. Quando sclero, lo faccio davvero di brutto e urlo come una pazza, anche se chi ho davanti è un esserino di 7 mesi. Ecco l'ho detto e ora datemi pure del mostro.
Detto questo oggi è successa una cosa che mi ha un po' scosso.
Dopo la giornata di ieri e una notte passata a sudare con un nano perennemente attacato alle tette (per lo meno me le ha svuotate completamente), oggi sono un attimino spossata e con meno pazienza del solito.
Sta di fatto che arrivo all'ora X e inizio a preparare il pranzo, la Belva inizia a stressarmi che vuole l'acqua, il Vitellino inizia a lamentarsi con il suo solito e irritante lamento continuo...niente di nuovo. Ma nel preparare la tavola mi sfugge la bottiglia di vetro dell'acqua che cade in terra e si distrugge. PANICO!
Blocco il Vitellino, dico alla Belva di stare ferma, pulisco, intanto guardo della pasta, il Vitellino continua a lamentarsi, la Belva mi guarda allibita e continua a muoversi. Trasudo stress da tutti i pori, finchè quando ormai è tutto pulito e sto per scolare la pasta, non ce la faccio più e inizio a urlare dietro a Jacopo che non riesce a calmarsi nemmeno con un pezzo di pane. Urlo forte e arrivo quasi alle lacrime. Poi metto la pasta a tavola e tutto si placa.
In quel momento bussano alla porta: è la vicina che con sguardo un po' allucinato mi chiede se va tutto bene e se mi serve una mano. Io la faccio entrare, farfuglio qualche scusa e ridendo dico che non servono i servizi sociali, ma sono ancora molto scossa. Lei inizia a dirmi che sa come sto, che anche lei li ha così vicini ed è lontana da casa, che devo assolutamente mandare a scuola almeno la più grande, che poi con uno è più semplice, che devo cercare qualche aiuto che poi sclero e si arriva alle tragedie. La lascio parlare, ma non rispondo se non a mono sillabi mentre do da mangiare ai nani (Off Topic: il nano oggi ha mangiato tantissima pasta per la prima volta!!)
Ok, sicuramente alle volte esagero e ok, sicuramente lei è venuta in buona fede, ma mi sono sentita giudicata, tra l'altro da una perfetta estranea, visto che a parte il "ciao" sul pianerottolo non abbiamo avuto altri approcci.
Guardo i miei figli e quando succedono queste cose mi sento davvero male, ma sono umana e sbaglio. Con loro non alzo le mani per scelta, sto con loro 24 ore su 24 per scelta, non li mando all'asilo nido per scelta, faccio allattamento a richiesta per scelta, con il Vitellino non uso nemmeno il ciuccio per scelta...insomma se parte qualche urlo di sclero non credo che li traumatizzerò a vita, giusto? Perchè questa mamma che irrompe in casa mia e, senza conoscermi, mi da tremila consigli su cosa è meglio o peggio per me e per loro, mi ha fatto sentire davvero inadeguata. E inizio a pormi mille domande sul mio essere mamma, sui miei difetti, sui miei errori...
Ma poi li guardo: guardo il Vitellino sorridermi, la Belva ridere, li guardo crescere, li guardo diventare autonomi, li guardo dormire serenamente...Forse non sono una mamma poi così mostro no?

domenica 21 aprile 2013

Le gioie dell'allattamento: ingorghi, dotti ostruiti e mastite.

Della serie "non facciamoci mancare niente", in questi mesi di allattamento ho avuto la sfortuna di combattere contro dotti ostruiti fino alla mastite che mi ha colpito proprio oggi. Quindi dopo il post emotivo sull'altro blog, voglio lasciare qualche indicazione utile qui, aiutando chi come me si trova a dover far fronte a queste situazioni.
Innanzitutto facciamo un po' di chiarezza, prendendo queste definizioni dal sito della Leche League:
Ingorgo = una condizione di infiammazione e congestione dell’intera mammella o di un’ampia zona di essa (uno o più quadranti). C’è dolore, il seno è duro, gonfio,caldo, la pelle può essere lucida, il latte non fuoriesce alla suzione o alla spremitura. Febbre assente o leggera, malessere ma condizioni generali buone.

Dotto ostruito = una zona circoscritta del seno dolente e indurita (nodulo), mentre il resto della mammella è morbida. Il latte fuoriesce, ma non da quel dotto. Può esserci arrossamento superficiale della pelle in corrispondenza del nodulo, sensibilità superficiale al tatto. Febbre assente, condizioni generali buone.

Mastite = infiammazione localizzata, più o meno ampia, della mammella, generalmente da un solo lato (se è bilaterale, consultare immediatamente il medico). In genere è l’evoluzione di un ingorgo o di un dotto ostruito non risolto. Può essere anche infezione secondaria da ragadi. Zona del seno indurita (ma può essere anche poco palpabile), dolente, arrossamento evidente superficiale a volte con strie arrossate dalla zona colpita, pelle lucida. Il latte può fuoriuscire in parte. Febbre media o elevata. Condizioni generali non buone, spossatezza, sensazione come da influenza, dolori alle articolazioni, brividi o vampate, sudorazione, prostrazione generale (la madre è giù, piange ecc).
Solitamente questi problemi avvengono all'inizio dell'allattamento, quando il seno ancora non è calibrato con la produzione di latte, oppure in concomitanza con lo svezzamento o se si cerca di allungare i tempi tra una poppata e l'altra. Anche lo stress, una dieta ricca di grassi saturi e una compressione del seno, da parte di un reggiseno troppo stretto ad esempio, possono portare a uno di questi problemi.

Per prevenire queste situazioni si deve innanzitutto allattare a richiesta, senza interferenze (ciuccio o biberon), evitando lunghe pause tra una poppata e l'altra e controllando sempre che la posizione del bimbo sia corretta.
Per curare invece si deve cercare di drenare il seno con impacchi caldo umidi prima di ogni poppata, attaccare il più possibile il bambino, lasciare il seno libero senza comprimerlo con reggiseni, borse tracolla, zaini, o dormendo a pancia in giù. Il riposo è essenziale per una pronta guarigione.
Per ridurre inoltre l'infiammazione è utile dopo ogni poppata un impacco freddo.
Per far fuoriuscire il latte si può utilizzare il metodo della bottiglia, ossia mettere in una pentola d'acqua una bottiglia di conserva con l'imboccatura larga, lasciare bollire qualche minuto poi raffreddare l'imboccatura e inserire il capezzolo all'interno; il sottovuoto aiuta la fuoriuscita del latte.
Anche un massaggio circolare sul seno dall'attaccatura al capezzolo e sulla schiena ai lati della colonna vertebrale aiutano.

In ogni caso se entro 24-48 ore questi sintomi non scompaiono bisogna farsi visitare ed eventualmente in caso di mastite iniziare una cura antibiotica.

Contro natura

La natura, ragazzi miei, è davvero potente. Non bisogna sfidarla che ti si ritorce subito contro.
Parlavo di un graduale stettamento del Vitellino qualche giorno fa, ebbene la natura ha fatto il suo corso e oggi sono stata tutto il giorno con febbre alta, brividi, dolori...insomma mastite :(
Ieri il Vitellino ha allungato molto tra una poppata e l'altra durante il giorno...cioè molto, siamo arrivati ben a 4 ore, solo che la notte non è stato bene, era pieno di raffreddore e non riusciva a respirare, inoltre aveva anche un po' di febbre, si è svegliato un sacco di volte, ma non ha mangiato molto.
E stamattina presto già sentito il seno destro molto dolente, quando poi mi sono alzata ho visto un'ostruzione da chilo, che sono riuscita a disostruire solo dopo ore di impacchi caldi, metodo della bottiglia (poi ne parlerò in modo più dettagliato sull'altro mio blog), attaccatura del Vitellino ogni secondo...
Solo che non è bastato, forse perchè i batteri delle tante secrezioni del Vitellino hanno trovato terreno fertile con il dotto ostruito, sta di fatto che ha iniziato a salirmi la febbre fino a 39°, avevo male a tutte le ossa, non riuscivo ad alzarmi dal divano...insomma mastite senza ombra di dubbio. Che grazie al cielo pare rientrata: non ho più febbre e il seno sta tornando pian piano alla normalità; se entro 24 ore invece non si fosse sistemata la situazione sarei dovuto andare a farmi vedere e magari prendere antibiotici.
Sono ovviamente distrutta, piena di mal di testa e abbastanza abbacchiata, questo allattamento mi sta mettendo davvero a dura prova, sono 7 mesi che non dormo più di tre ore di seguito e lo svezzamento invece di aiutare, mi porta dotti ostruiti e mastiti.
Ma passa, no? Prima o poi vedrò la luce in fondo al tunnel, no? Lo spero perchè sono davvero tanto tanto stanca...
E mannaggia la natura!

sabato 20 aprile 2013

Le altre me

Nella vita si fanno delle scelte, a volte dolorose, a volte inevitabili, a volte nemmeno ci accorgiamo di aver preso una strada di un bivio, si pensa di aver continuato dritti, ma invece c'è stata una svolta inconsapevole. Ecco io la vedo proprio così: quando arriva una scelta è come se ci si trovasse di fronte a un bivio e si deve scegliere che strada prendere...e l'altra? L'altra ho sempre immaginato fosse percorsa da un'altra me che per chissà quale ragione ha deciso di intraprendere quella via, continuando la sua vita come in un universo parallelo.
Per gli amanti del genere, fa molto Dylan Dog, lo so.
E quindi la sera ogni tanto, a seconda di quello che è successo durante l'arco della giornata magari, mi trovo a pensare a quella me che ha deciso di continuare la sua carriera agonista e mi chiedo se è riuscita a vincere le Olimpiadi o se per lo meno è riuscita a parteciparvi. È la me a cui tengo di più, perchè quello è l'unico bivio che prenderai nell'altro senso, è l'unica scelta che rimpiango davvero, anche alla luce di tutto quello che ho adesso.
Oppure mi immagino quella me che ha intrapreso l'università di chimica, me la immagino un "cervello in fuga" in un posto lontano da questa Italia malata.
Ci sono poi le me che stanno con i miei ex, quella che è in Sicilia a scornarsi dalla mattina alla sera, ma con una suocera davvero d'oro, oppure quella che ha avuto un figlio dal suo mentore, un figlio che sta crescendo praticamente sola, perchè il suo mentore avrebbe fatto un figlio solo per farle piacere, non perchè lo voleva davvero.
E quelle me che hanno iniziato storie che io non ho avuto il coraggio di iniziare? Come la me che sta con il mio migliore amico, un amico speciale che mi legge nel cuore, un amore al di là di tutto, così potente e forte che ci ha fatto tremendamente paura e che continua ad allontanarci e avvicinarci come se fossimo una molla. O quella che ha deciso di mollare tutto e partire per l'Andalucia e vivere con il maestro di salsa...quella si sarà divertita un casino ne sono certa, ma mi chiedo poi, stringi stringi, cosa avrà avuto per le mani, se non serate divertenti, estremamente alcoliche e piene di sesso? Anche se in questo momento ho una bella nostalgia, soprattutto dell'ultima cosa, non credo sia un modo di vivere che mi renderebbe felice, l'ho fatto per un po' e mi sono sentita vuota.
La me che invece i miei genitori rimpiangono è quella che decide di continuare la sua carriera professionale in marina, quella secondo me avrà la sua (e mia) agognata indipendenza economica, ma non credo che avrà quello che desidera nel profondo del suo cuore.
E chissà come sono diverse da me, queste mie altre me, chissà come si sarà forgiato il loro carattere, quali gioie e quali dolori avranno avuto, quali sogni hanno in mente o hanno realizzato. Chissà poi nei prossimi anni quante altre me metterò al mondo, facendo questa o quell'altra scelta.
Per certo so che l'unica me che voglio essere è questa, la baratterei solo con la sportiva, ma solo se quella me sportiva è riuscita a trovare pace. Perchè tutte queste me non credo abbiamo la pace interiore che ho io in questo momento, guardando quello che ho, guardando i miei figli e mio marito, guardando al futuro che posso ancora crearmi.
Trovate che tutto ciò sia stucchevolmente romantico, oltre che da pazzi sognatori? La mia (piccola) parte razionale è pienamente d'accordo con voi, ma si sa, i nati sotto il segno dei pesci sono così: pazzi sognatori stucchevolmente romantici :)
E voi, pensate mai alle vostre altre voi?

mercoledì 17 aprile 2013

Se con la Belva si spannolina, con il Vitellino...

E oggi invece parliamo del Vitellino.
Io sono favorevolissima all'allattamento a richiesta e ben disposta a portare avanti l'allattamento per un anno/ un anno e mezzo, ma non chiedetemi di più.
Non chiedetemi di fare allattamento prolungato o di crescere un bimbo che mangia millanta volte la tetta e che schifa il cibo, oppure che mangia il cibo e anche la tetta, oppure che se non ha la tetta (e quindi la mamma) non sa addormentarsi, o anche che non trova altro modo di tranquillizzarsi se non con una sana ciucciata.
Non chiedetemi di diventare insostituibile per troppo tempo, non ce la posso fare, sono fatta così.
E quindi siccome con il Vitellino mi sono prestata anche troppo a fare da ciuccio umano, dato che non ho voluto dargli il ciuccio vero, ora ho deciso che basta!
No, non capite male, non voglio togliergli la tetta e passare al latte artificiale, lungi da me, che oltretutto il latte artificiale costa!!! Voglio semplicemente iniziare a disintossicarlo dalla tetta, che quello potrebbe starci tutto il giorno attaccato. Vi dico solo che la settimana scorsa lo stavo allattando mangiando la pizza e per distrarlo gli ho mostrato il cornicione (quale settemesenne con fastidio ai denti può dire di no al succulentissimo cornicione di pizza?!)...lui ha cercato di prenderlo e mangiarlo continuando a ciucciarsi la mia tetta O.o
Capite bene che con uno così bisogna usare le maniere forti. E quindi quando c'è papà, io sparisco. Letteralmente  mi tolgo dal suo campo visivo e magicamente la tetta nemmeno se la ricorda. Se invece io sono nei paraggi non farebbe altro che ciucciare, ma anche su questo ci stiamo lavorando, infatti se sono sola e lo devo addormentare, lo metto in fascia e faccio i miei lavori. Magicamente si addormenta sereno e tranquillo senza chiedere della tetta.
Sono sicura che questa sua smania per la tetta sia stata un po' colpa mia. All'inizio, quando piangeva tanto per le coliche o quando volevo un attimo di pace per leggere magari un libro alla sorella, la tetta era un'utile compagna e probabilmente ne ho abusato un po'.
Quindi stiamo ritornando sui nostri passi e stiamo introducendo più papà, più giochi, più passeggiate fuori, più diversivi insomma e ovvviamente meno tetta. Ne va della mia sanità mentale. E da quando ho adottato questo metodo, magicamente non si sveglia ogni ora e tra una poppata e l'altra sono passate anche...udite udite!!...ben QUATTRO ore! Un record!
Sono una mamma degenere, lo so, ma ho un bisogno disperato di riappropriarmi di spazi miei e soprattutto del mio corpo...è alla mercè di nanetti succhiatutto da troppo tempo ormai!
E pensare che ne voglio pure un terzo...sono proprio malata!

lunedì 15 aprile 2013

E anche noi ci spannoliniamo!

Ebbene sì, mi sono buttata: da qualche giorno ho iniziato il nostro viaggio verso la vita senza pannolino.
Ho abituato la Belva fin da piccolissima al vasino e al water, facendo un EC molto blando: la mettevo sul vasino dopo ogni cambio e dopo aver mangiato e quasi sempre qualcosa ci scappava, quindi la prima fase di ambientamento per noi era già cosa fatta. Negli ultimi mesi poi lei stessa ha iniziato ad avvisarmi quando doveva fare la cacca e quando aveva già fatto la pipì. Lei era pronta, dovevo solo decidermi io per buttarci insieme in questa avventura.
Visto comunque che è ancora piccola, ho deciso di non togliere via tutto da un giorno all'altro, voglio che la cosa sia graduale, mi interessa solo che a fine estate lei sia in grado di avvertirmi la maggior parte delle volte.
Quindi i primi giorni ho tolto il pannolino in casa sostituendolo con le mutandine trainer, ora invece siamo passati direttamente alle mutandine normali, mentre se facciamo piccole uscite, come stamattina al parco, le metto le mutandine trainer; quando invece stiamo fuori più tempo, tipo ieri che siamo andati a pranzo fuori dopo una passeggiata in centro, continuo a tenerle il pannolino.
Siccome questa cosa mi stressa non poco, visto che non posso dedicarmici completamente essendoci anche il Vitellino a cui dover badare, e visto che in realtà è ancora piccolina, ho deciso di fare un piccolo passettino per volta: più facile per entrambe.
E infatti lei, che notoriamente non è una bimba che tende a fare quello che le si dice, sta prendendo questa cosa di buon grado e ogni volta che le dico di andare a fare pipì ci va senza troppe storie. L'importante è che la mia sia un'affermazione "Andiamo a fare pipì!" e non una domanda "Andiamo a fare pipì?" la risposta sarebbe un no secco con conseguente pozzanghera di pipì dopo cinque minuti.
Per ora riusciamo a prendere una buona quantità di pipì, il passo successivo spero sia che lei mi avvisi prima di farla, perchè se non l'accompagno io questo succede: lei che mentre fa pipì mi urla "caccaaaa!!!"
Mi piacerebbe anche che chiamasse pipì la pipì, cacca la cacca ed eventualmente puzzetta la puzzetta, perchè per lei è tutto cacca e quindi magari ti fa correre come una dannata verso il vasino o in bagno per fare una semplice puzzetta!
Ce la faranno i nostri eroi?!?
Dai, voglio sentire un po' i vostri consigli, le vostre storie, qualche anedotto...e magari datemi una pozione magica per non stressarmi troppo!!!!!

sabato 13 aprile 2013

Libera su cauzione

Mi sto rendendo conto che quest'inverno è stato un po' come essere in prigione, una prigione che in parte mi sono creata io.
All'inizio uscire con i due nani insieme era difficoltoso anche quando c'era il Navigante, figurarsi farlo da sola, poi il Vitellino ha iniziato con le coliche ed era già tanto riuscire a sopravvivere a casa, poi il Navigante sempre assente, in navigazione o a lavoro fino a tardi, poi la pioggia continua, logorante, infinita, fastidiosa pioggia.
Siamo arrivati a metà aprile, sei mesi e mezzo del Vitellino, e ho un impellente bisogno di uscire, fare un giro, bere un aperitivo, mangiare fuori, vedere la Belva correre in un prato, sentire il sole riscaldarmi e l'aria fresca sul viso. Ne ho un bisogno estremo. Quindi ogni giorno di sole ora è per me un giorno fuori da questa prigione dorata che ci ha accolti quest'inverno.
Ora non devo per forza aspettare che il Navigante torni a casa, non devo per forza andare dai miei per farmi aiutare, riesco a gestire entrambi abbastanza bene, anche uscendo. Adotto diverse tecniche e, seppur non stia fuori molto, ce la caviamo alla grande. E ne sono contenta. Siamo contenti.
La Belva scorrazza all'aria aperta ed è una gioia vederla, perchè si vede che sta bene fuori, a correre e giocare, anche se poi è stancherrima e diventa abbastanza ingestibile, però va bene così.
Il Vitellino prende aria e confidenza con il mondo esterno, gli serve, sono stata molto protettiva perchè vederlo soffrire così tanto per le coliche mi faceva sentire impotente e qualsiasi fastidio inutile, come poteva essere un cambio nei suoi ritmi, veniva evitato. Ora basta è tempo di smuoverlo un pochino da questo torpore materno in cui è vissuto.
Me stessa perchè riprendo un po' di autonomia dagli altri, posso pensare di andare a comprare pane&latte senza aspettare il Navigante che magari quel giorno mi da buca perchè deve lavorare e questo poi comporta nervosismi, incazzature, litigi, incomprensioni.
Ovvio che preferisco sempre uscire con qualcuno, perchè è stancante dover stare dietro a entrambi, più che fiscamente, direi mentalmente, ma almeno sapere di poterlo fare, di poter decidere di prendere entrambi e andare a fare una passeggiata, questo è davvero fantastico.
Ho pagato il mio scotto, ho pagato il non voler farmi aiutare da nessuno, ho fatto 6 mesi di carcere perchè volevo farcela da sola. Ce l'ho fatta e ora sono di nuovo libera, bè dai diciamo semi-libera. E ogni raggio di sole me lo voglio godere come se fosse il primo e l'ultimo.

mercoledì 10 aprile 2013

Io oooodioooo il parchetto!

Quale mamma non ha mai scritto un post sul parchetto?? E io mica potevo essere da meno!! Anche perchè io sono una di quelle mamme che fondamentalmente il parchetto...lo odia!!
Da piccola non ci andavo quasi mai perchè avevo un giardino enorme a mia disposizione, il mio papi mi ha costruito un'altalena fantastica che tuttora resiste e potevo gironzolare senza problemi nei dintorni, visto che c'erano solo campi e poche macchine.
Insomma uno spirito libero. Come lo sono tuttora del resto e il parchetto mi sta stretto, mi sta stretto perchè bisogna convivere con persone che non si conoscono e che non sempre seguono le regole e mi tocca essere rigida pure in un momento di puro divertimento com'è quello del correre all'aria aperta.
Perchè rigida, mi direte. Perchè quando ci sono altre persone, bisogna rispettarle e quindi non si può fare quello che si vuole, non si può colonizzare il dondolo per ore, nè fare giochi troppo pericolosi se ci sono bimbi piccoli, non si può salire al contrario sullo scivolo e non si può "rubare" i giochi agli altri.
E quindi quando vedo le mamme che se ne fregano se i loro figli spingono gli altri, le mamme che aiutano addirittura i bambini a salire al contrario sullo scivolo, le mamme che quando vedono qualcosa da lontano lanciano un semplice "non farlo" senza muoversi, nè intervenire se il bambino in questione continua a fare quella data cosa...io m'imbufalisco e mi verrebbe da dare due sberle prima alla mamma e poi al bimbo in questione.
Normalmente non sono una mamma chioccia, ma la Belva è ancora piccolina e non mi va di lasciarla alla mercè di bimbi scalmanati e poco rispettosi, purtroppo ce n'è davvero tanti così. Non so se sia maleducazione o semplicemente che non sono abituati a stare all'aria aperta o che magari nel gruppo si esagera sempre, sta di fatto che quando mi trovo con il parchetto affollato preferisco fare dietro front e andare a cercare un angolo tranquillo per noi, dove poter essere più liberi e la Belva gradisce sempre.
Stamattina sono andata presto, contavo di trovare solo qualche bimbo perchè ieri ha piovuto e i giochi erano sicuramente bagnati; siamo arrivati ed eravamo solo noi, poco dopo è arrivato un bimbo e quindi stavamo divinamente. Poi hanno aperto le gabbie, letteralmente! Lì vicino infatti c'è un asilo e ad un certo punto sono usciti una ventina di bimbi urlanti con i loro tricicli e solo due maestre; la Belva non sapeva che fare, dove guardare, che triciclo rubare. L'hanno spinta in tre, le maestre non hanno detto niente, forse non hanno nemmeno guardato e allora ho caricato la Belva sulla nostra pedanina con una bella focaccina in mano (madre degenere, ma è l'unico modo per farla andare via tranquilla) e l'ho portata a giocare sul prato davanti casa.
Forse sbaglio, ma posto che la socializzazione inizia dopo i 3 anni, non vedo quale pro può avere una situazione del genere per lei. Nel nostro futuro vedo una casa e tanto prato dove poter correre e magari chiederemo al nonno di farci un'altalena resistente come quella che ha fatto a me. Senza regole troppe strette, senza bimbi maleducati. Spero solo che questo avvenga prima della loro maggiore età!

lunedì 8 aprile 2013

I deliri cambiano orario

Una volta erano le mattine un delirio qui.
Ora invece il periodo delirio è diventato quello a cavallo di pranzo. Si inizia verso mezzogiorno: la Belva da i primi segni di stanchezza e fame (leggi fa quello che non deve fare, piagnucola, si annoia dopo tre nanosecondi che inizia un gioco...) e nel contempo il Vitellino pretende tetta e deve essere cambiato.
Arriviamo quindi a mezzogiorno e mezzo, inizio a preparare e la Belva è davvero ingestibile, in compenso però il Vitellino riesce a lasciarmi abbastanza tranquilla. A tavola invece i ruoli si invertono: la Belva se ne sta tranquilla con il suo amato piatto di pasta (morirebbe senza pasta quella!) e fino a che non finisce e chiede pane per fare la scarpetta sembra che non ci sia, mentre il Vitellino...non lo so nemmeno io che vuole! Strilla se gli do da mangiare (come per la Belva facciamo autosvezzamento), strilla se non glielo do, strilla se non riesce a prendere il pezzetto e portarlo alla bocca, strilla, strilla, strilla così tanto che inizio a dare fuori di testa!
Poi la Belva finisce e la metto sul vasino, alle volte senza troppe storie, alle volte a priori è no, ma poi si siede soprattutto se le piazzo il fratello di fronte, nel contempo io inizio a mettere a posto la cucina. Quando poi la devo lavare e il Vitellino rimane solo è uno strillo continuo, lavo e cambio velocemente la Belva (non senza qualche perdita di pazienza perchè alle volte è lentissima oppure perchè mi tira calci mentre la cambio!), la metto sul letto e vado a prendere il Vitellino. Mentre allatto il Vitellino seduta ai piedi del letto della Belva le canto La Fiera dell'Est o Con mi dedito per addormentarla.
Al massimo un quarto d'ora e sono entrambi nelle braccia di Morfeo e il mio orecchio finalmente ascolta...il silenzio! Un'ora e mezza di strilli o di uno o dell'altra o di entrambi contemporaneamente, poi però la pace fino di solito alle 15 quando si sveglia il Vitellino. E infatti è l'orario in cui di solito scrivo i miei post.
Alle volte gestisco il tutto in maniera molto zen, altre volte (oggi per esempio) vado proprio fuori di testa, sento le loro urla trapanarmi il cervello e non ci vedo più! So che passerà, come sono passate le mattine, so che prima o poi troveremo un equilibrio, so, so, so...ma questo non cambia il fatto che le loro urla mi trapanano il cervello e mi fanno uscire di testa. Qualche rimedio che non sia scaraventali fuori dalla finestra?!?

giovedì 4 aprile 2013

Questa ve la devo raccontare!!!

Una sera come tutte le sere in casa di Bimbo cercasi: la Belva che ha appena fatto pipì nella mutandina trainer avvisando sempre troppo tardi, il Vitellino che strilla se non lo si calcola abbastanza (e vi giuro che non è mai abbastanza!), il Navigante che vede dei bimbi, io già in pigiama pronta per la poppata pre nanna del Vitellino riordino la cucina.
Prendo distrattamente il cellulare e leggo gli ultimi quindicimila messaggi arrivati di pubblicità e simili...thò ce n'è uno di un numero di cellulare, ma non so chi sia. Leggo: "Cm 6 vestita?"
Ecco ora immaginatevi la scena...non vi viene da ridere? Sul momento ho avuto un attimo di panico pensando a qualche spasimante e a come nascondere il mio viso al marito (notoriamente sono una che non sa raccontare balle)...poi mi sbellico dalle risate e gli faccio leggere il sms perchè mi rendo conto che nessuno che mi conosca un minimo (ossia che sappia dell'esistenza dei due nani) in questo momento della mia vita mi può vedere come altro se non una mamma.
Il Navigante rimane perplesso, non sa se ridere o preoccuparsi.
Rispondo al sms: "Scusa, ma chi sei?"
Arriva una risposta immediata, che mi fa dubitare che l'interlocutore non sia dietro le mie spalle: "Mi sa ke ho sbagliato"
La mia risposta: "Mi sa anche a me" chiudo la cosa e vado a finire di riordinare la cucina.
Dopo tre nanosecondi mi arrivano due sms; leggo il primo "Scusa" e fin qua ci siamo, leggo il secondo "Io mi kiam Simone"
...
......
.........
Ora caro il mio Simone, per decenza non ti ho risposto, ma meritavi questo sms: e io mi chiamo Eleonora, ho probabilmente il doppio dei tuoi anni, visto come cavolo scrivi gli sms, due figli che a malapena raggiungono due anni di età insieme, un marito che naviga su una nave con cannoni e missili e sono vestita con il pigiama di Brontolo regalato dal suddetto marito per Natale...credi che tutto questo ti basti per evitare di flirtare con me alle nove di sera (per me praticamente notte fonda) senza nemmeno sapere se sono una donna o un uomo???

mercoledì 3 aprile 2013

Per me (e per la mia autostima)

Quando il Navigante torna a casa di solito è tutto un leggere libri, fare le torri, andare a fare un "paseito"...insomma quelle due ore è completamente dedicato ai bimbi. Ed è bravo. Se ci sono crisi, riesce a parlare, a distrarre, a non urlare, a mettersi dalla parte della Belva e anche se non riesce ad arginarle sempre per lo meno non rischia di prolungarle come invece capita a me quando la pazienza inizia ad esaurirsi.
Poi però capita, poco, ma capita, che ci sia qualche giorno di festa, qualche ponte inaspettato, le ferie, Pasqua, Natale e il Navigante vive la nostra quotidianità, con la differenza che ci sono anche io. E quando le ore con i nani iniziano ad essere più di due, il parlare, distrarre, non urlare, mettersi dalla parte della Belva non gli riesce più così facilmente. Non arriva alle punte di nervosismo che capitano a noi, ma è anche vero che lui non è da solo e non deve anche cercare di tenere un minimo di decenza in casa e far da mangiare.
Quindi in questi giorni non solo ho ritemprato fisico e mente per il suo aiuto, ma ho anche ringalluzzito un po' la mia autostima, perchè in fondo è facile per lui arrivare a casa trovare tutto a posto, la cena pronta, la lavatrice fatta - no bugia! Quella la facciamo insieme la sera ;P - e potersi dedicare con tutta la pazienza di questo mondo ai due nanetti.
E sì, lui è un padre magnifico e speciale, sempre attento, presente finchè può (e traslasciamo che se volesse...), che mi da una mano in tutto, ma in fondo quando lui sta a casa tutto il giorno perde la pazienza, si innervosisce, si stufa di ripetere cinquecento volte la storia di Ettore il trattore e di ripetere sempre le stesse cose esattamente come succede a me...È umano anche lui, come lo sono io.
E quando lui è a casa tutto il giorno e si innervosisce, sgrida e si arrabbia la Belva magicamente inizia a chiamare anche mamma, non solo papà. Ed è una bella sensazione, quando mi cerca.
Questo post che senso ha? Ha senso per me, per il mio senso di inferiorità, per la mia autostima, per il mio bisogno sfrenato di confronti. Ha senso per ricordarmi che quello che faccio non è facile e che i difetti non li ho solo io :)