mercoledì 28 novembre 2012

Affetto e rigidità

L'altra sera avevamo alcuni amici a cena a casa dei miei e mia nipote di 6 anni decide di fare un bel disegno dell'intera tavolata. E' brava a disegnare (il padre ha fatto il liceo artistico e dipinge non come lavoro, ma per passione) e tutti sono stati caratterizzati in qualche modo. Io avevo la faccia imbronciata e dicevo un grosso NO alla Belva, che era seduta in fianco a me con un fumetto dove c'era scritto "AIE"; aveva disegnato anche la mano alzata con il ditino che si muoveva.
Ora, capirete che in questo mio momento un po' di fragilità non è che ho preso semplicemente la cosa così, alla leggera, ci sto pensando da tre giorni e non mi do pace.
Penso che da fuori devo sembrare un mostro di mamma, anaffettiva e dittatoriale, una specie di Hitler in gonnella per intenderci.
Penso che purtroppo io sono molto rigida con me stessa e quindi lo sono anche con gli altri, questo pesa sempre molto nelle relazioni e peserà sicuramente molto anche con i miei figli.
Penso però che l'educazione sia molto importante, ma vale la pena essere rigidi, rischiando di andare a discapito di tanto altro?
Penso che se sono così non è certo grazie al postino però, e che quindi mia madre deve smetterla di credere che quando noi eravamo piccole lei era tutta uno zuccherino, che forse i problemi di memoria ce li ha lei che ha 60 anni e non io o mia sorella, che guarda caso abbiamo gli stessi identici ricordi.
Penso e spero di riuscire ad educare mia figlia senza però farle mancare tutto l'amore che merita.
Forse mi sto facendo delle grosse seghe mentali direte voi, ma quel disegno mi ha ferito un po', perché solo i bambini riescono ad essere così schietti e diretti, senza ipocrisie e falsità ti dicono semplicemente le cose come stanno. E mia nipote mi ha dipinta come una mamma rigida, che non sorride e verso sua figlia sa solo dire un enorme NO.
Forse mi ha ferito perché mi sento in colpa, sento che alle volte la mia stanchezza e il mio nervosismo per questo periodo così faticoso, ricadono principalmente su di lei e sono tanti i momenti in cui basterebbe un sorriso o un attimo di tranquillità per evitare grandi tragedie.
So anche che passerà questo periodo, che l'importante è sapere di non essere perfette e di avere dei limiti, e so anche che sono la sua mamma e lei mi amerà anche se sbaglio, perché sa che ce la sto mettendo tutta, o che comunque ci sto provando. So tutte queste cose, ma quel disegno mi ha comunque colpito.

sabato 24 novembre 2012

Terapia

Oggi sono uscita. Sola.
Senza Belva, senza Vitellino, senza nessuno.
Radio a palla in macchina con relativo cantare a squarciagola e bighellonamento nel negozio senza meta e senza fretta, anche se sapevo già cosa dovevo comprare.
E' stato curativo, un pochino, non abbastanza. Infatti domani lo rifaccio: metto a nanna Belva e Vitellino, che hanno questa bella cosa di fare insieme il pisolo lungo, e me ne vado a negozi.
Bè ovvio che sono a portata, perché se il Vitellino si sveglia non c'è nessuno che possa dargli la tetta, ed è per lo stesso ovvio motivo che non è che posso uscire un pomeriggio intero.
Questi pochi momenti però mi fanno bene, diventano quasi terapeutici. Dovrei davvero farlo più spesso, perché poi torno a guardare i miei figli come quello che sono, cioè la cosa più bella del mondo e non come quello che quando sono stanca sento, cioè una fatica.
Basta così poco per cambiare la visione delle cose a volte. Nel mio caso: una strada, una radio e la musica a palla! Nel vostro caso invece?

giovedì 22 novembre 2012

Me stessa?

Volevo che questo blog fosse un aiuto per ritrovare me stessa e invece mi trovo sempre a parlare dei bimbi o di poco altro. E' che pensandoci di me stessa in questo momento c'è ben poco.
C'è tanto tanto tantissimo di mamma, alle volte anche troppo e quando è troppo, come oggi in cui il Vitellino continua a strillare per le coliche e la Belva non fa altro che strillare per attirare l'attenzione e io non faccio altro che strillare di smetterla, mi sento sopraffare. Dover muoversi sempre in tre, quando va bene in due senza l'aiuto del Navigante è a dir poco stancante; certo ho mia madre, ma ultimamente non fa altro che remare contro pure lei, continuando a sottolineare quello che dovrei fare per evitare che la Belva sia gelosa, quello che dovrei fare per evitare che il Vitellino abbia le coliche, quello che dovrei fare per evitare di essere così stanca.
Poi c'è un po' di moglie, molto poco a dire il vero, probabilmente il minimo indispensabile, un po' per causa mia, un po' per causa dei nani, un po' per causa del Navigante. Se il ruolo di mamma mi inizia a stare stretto, questo mi inizia persino a dare i nervi.
Infine dovrei esserci io, ma mi sono persa in tutto questo marasma e non riesco più a ritrovarmi. Quando poi rileggo i miei post e i vostri commenti vorrei poter dire molto altro e rispondervi, ma spesso non ne ho la forza. E devo dire che i miei post alle volte sono proprio piagosi e forse anche noiosi e ripetitivi.
Devo trovare il tempo, la voglia e la forza di ritrovarmi, di ridere un po' di più, di gioire dei bei momenti e di dimenticare quelli brutti. Solo che è così tremendamente faticoso. E pensare che mi sentivo così anche quando c'era solo la Belva, ora sarebbe un sogno avere solo la Belva o solo il Vitellino a cui badare.
Maledetto baby blues.

martedì 20 novembre 2012

7 anni

Volevo andare a dormire, perché sono abbastanza stremata, visto che sono un'altra volta a casa dai miei e senza Navigante.
Ma oggi sono 7 anni che io e il Navigante ci sopportiamo. Non è uno dei nostri periodi migliori, nono. Abbiamo tante questioni in sospeso e poco tempo per parlarne, molta stanchezza arretrata che non aiuta, stress quotidiano e poca voglia di approfondire argomenti triti e ritriti.
Però non si può non pensare che sono 7 anni, 2 figli, un aborto molare, tante esperienze passate insieme e un mare di progetti.
Due figli che mi fanno impazzire, ma che amo alla follia, che guardo quando dormono come se fossi una maniaca, li annuso, li assaporo e mi ci arrabbio, ma sono la mia vita. Ora come ora la mia unica e splendida priorità, a discapito di tutto il resto, sbagliando perché queste due meraviglie senza il Navigante non avrei potuto farle. Certo ne avrei fatte delle altre, ma non loro, non questi due angeli che riempiono ogni nanosecondo della mia vita.
E quindi anche se io e il Navigante momentaneamente non viaggiamo in acque tranquille, so per certo che qualsiasi cosa accada avrò sempre la Belva e il Vitellino a ricordarmi quante cose speciali quest'uomo ha portato nella mia vita. E se anche dovessi dimenticarmele tutte quante, loro due rimarranno comunque l'esempio vivente di quanto ci siamo amati e ci amiamo e spero ci ameremo ancora per molto.
Sette anni...sono proprio tanti...ma soprattutto sono stati densi ed è questa la cosa più importante.

martedì 6 novembre 2012

Difetti

Nei rapporti a due quando sono stanca, incazzata mi chiudo a riccio e tendo ad attaccare, a non lasciarmi andare in dolcezze, non mi lascio sfuggire nemmeno un misero abbraccio. Un caratteraccio insomma.
Quello che mi dispiace è che questo lato del mio carattere viene fuori anche con i miei figli, ora principalmente con la Belva, ma dubito che ne sarà esente anche il Vitellino.
Un esempio pratico? Ora la Belva mi sta andando a dormire dopo pranzo, il che mi ha scombussolato non poco perchè le mattine sono già abbastanza un delirio e allungarle non aiuta, Quindi arriviamo tutti stanchi e quando alla Belva basterebbe un abbraccio o una canzoncina per addormentarsi, io sono talmente esasperata che urlo, la sgrido, le piazzo in bocca il ciuccio in malo modo e alla fine si addormenta piangendo e io mi sento uno schifo.
Mi rendo conto del mio sbaglio anche durante, non solo dopo, ma proprio non riesco a cambiare atteggiamento, mi sento paralizzata, come se a lasciarmi andare rischiassi chissà che, come se ad essere più dolce e meno rigida facessi chissà che errore educativo.
Ho come l'impressione che in questo mio comportamento ci sia un qualche retaggio dell'infanzia, ma non ho ancora capito quale e mi sa che finchè non lo capirò non riuscirò nemmeno a passare oltre. So benissimo che la stanchezza di sentire sempre qualcuno che piange non mi rende facile la gestione dello stress, ma vorrei tanto poter essere una mamma migliore ed è proprio difficile.

lunedì 5 novembre 2012

Resumen

Non sono scomparsa, ma ho passato lunghe settimane e sono sconquassata, perchè stanca è davvero troppo poco. Faccio un piccolo resumen partendo dal background: sono rimasta una settimana dai miei senza marito e con entrambi i nani nella stessa stanza mia che non facevano altro che disturbarsi il sonno a vicenda, oltre a disturbare il mio di sonno ovviamente, ma questo mi pare scontato.
Poi siamo tornati a casa con sorella+nipotina e una dose di vaccino in più per la Belva (l'ultima, grazie al cielo, fino ai cinque anni...) il che significa aiuto, ma anche tanta confusione.
La Belva ha dato il meglio di sè in pianti isterici, sia dati dalla stanchezza, che dal vaccino che ha portato alle stelle il suo nervosismo, in questo periodo più alto che mai. Da ieri per merenda bibitozzo di camomilla e melissa, che non è miracoloso, ma aiuta.
Il Vitellino che ormai pesa 5kg e mezza, continua con tour de force di pianti colicosi che mi sfiancano il braccio con cui lo devo cullare e le orecchie che lo devono ascoltare (ammetto di aver usato la tetta come tappo più di una volta, potete biasimarmi?!), ma quando è tranquillo (e, lo dico piano, ma ultimamente lo è sempre più spesso) è davvero dolcissimo, tutto da sbaciucchiare!
Il Navigante è immerso in un progetto...in realtà ce l'ho spinto io con un calcio, ma spero che ci porti tante belle novità nel futuro. Mi aiuta quel che può, di notte è davvero indispensabile, però alle volte mi rema contro (tanto per rimanere in tema marinaresco) in maniera assurda e questo decisamente non giova.
E di me che vi posso dire? Sono a pezzi, sto seriamente pensando di non essere in grado di sostenere tutto questo carico, ma d'altro canto mi vedo incapace di farmi aiutare più di un tot. Pare che l'unico che possa alleviare un minimo le mie fatiche sia il Navigante con cui però c'è sempre una tempesta in agguato (tanto per continuare a rimanere in tema marinaresco) e che, tra l'altro, è spesso fuori casa per lavoro. Aggiungiamoci che fino a fine anno, tra una cosa e l'altra, non potrò avere una routine degna di questo nome, e ciò comporta grave scombussolamento nel mio Io, e il quadro è ben completo.
Fine resumen.