lunedì 22 ottobre 2012

Suocerame

Avevo una storia, è durata pure tanto, lui era molto più grande di me e non aveva più i genitori, pochi contatti anche con i due fratelli. La storia era troppo complicata per poter continuare per tutta la vita, inoltre era ostacolata e non poco dalla mia famiglia.
Poi ho frequentato un ragazzo siciliano, era una storia a distanza e quindi andavo spesso a trovarlo a casa sua e sua madre mi adorava letteralmente, tanto da prendere sempre le mie parti quando io e lui litigavamo, suo fratello anche mi adorava, la sorella un po' meno, ma era forse solo un po' più schiva. Eravamo due caratteri troppo diversi però per poter andare d'accordo per sempre, anche se i suoi genitori ed i miei erano pure un sacco amici.
Infine ho incontrato mio marito, l'uomo della mia vita con una famiglia degna del più classico clichè di suocerame e cognatame vario. È andato tutto bene, a parte che si lamentavano che stavamo troppo appiccicati, fino a che abbiamo deciso di sposarci. È iniziata la guerra, la loro personalissima guerra nei miei confronti, che ha portato tra me e il Navigante così tanti e forti litigi da arrivare più volte sull'orlo dell'addio.
È un continuo tasto dolente, ora più che mai da quando ci sono la Belva e il Vitellino. Mi hanno fatto del male tante volte con le loro mezze frasi e i loro assurdi comportamenti e il Navigante non può capire perchè invece i suoi di suoceri lo trattano come un gioiellino prezioso che deve sobbarcarsi quella scassacavoli di loro figlia (insomma io ho un suocerame doppio!).

Ora sono mamma e guardo i miei cuccioli che vorrei solo proteggere dal male (e loro per me sono solo male) e penso che un giorno sarò suocera e sarò suocera da entrambi i lati. L'unica cosa che so di non voler essere è una suocera che fa stare così male il proprio figlio con stupide gelosie e pregiudizi verso la propria nuora, o che fa star male sua figlia perchè considera il genero una specie di santo ad averla sposata, vorrei essere una suocera che ama suo figlio e sua figlia così tanto da rispettare la loro vita, le loro scelte, vorrei essere una suocera che sa stare al suo posto, che sa essere amica, ma che conosce i propri limiti.

Pensate sono mamma da poco più di un anno e mi faccio già le paranoie per che razza di suocera sarò. Quando si rimane scottati da qualcosa si diventa davvero paranoici!

mercoledì 17 ottobre 2012

Coliche

Il Vitellino ha le coliche.
No, non quelle che vengono solo la sera per farsi prendere un po' in braccio, quelle potevo aspettarmele dalla Belva che ho sempre cercato di tenerla il più possibile giù.
No, lui passa il tempo sveglio quasi sempre con me o in braccio o nella fascia perchè altrimenti non riesco a stare dietro a entrambi e se lo lascio da qualche parte la sorella - guarda caso - proprio lì deve andare, ma proprio sopra! Quindi, no le coliche che ha sono quelle che vengono nel 10% dei casi a causa dell'apparato digerente che ancora deve svilupparsi per bene. Mangia e poi passa le ore successive a gridare come un pazzo, almeno fino a sera, poi crolla e la notte si lamenta giusto perchè a fame e mangia praticamente dormendo, il che è davvero una figata.
Un po' meno figata è sentirlo urlare tutto il giorno, vederlo diventare rosso e tirare le gambine e rimanere quasi senza fiato per il male. E cammino su e giù per la casa con sto esserino urlante, cullandolo e coccolandolo mentre gioco con la Belva.
E penso che se fosse stata la Belva a stare così sarei impazzita, sarei uscita davvero di testa, perchè con lei tutto era diverso e nuovo, mi sentivo impotente di fronte a qualsiasi sciocchezza e una cosa del genere mi avrebbe mandato in tilt.
Invece ora ho le orecchie foderate di amianto, mi metto il cuore in pace, mi ripeto che passeranno e il meglio che posso fare per lui è cullarlo e fargli dei massaggini. E un po' mi odio per questo perchè tutte ste coccole alla Belva non le ho fatte, avevo paura di "abituarla male", fortuna che non è mai stata una bambina ad alto contatto e quindi non richiedeva più di tante attenzioni.
Si cresce, si impara e si cambia.
Ero una mamma che aveva paura di viziare la Belva e di non riuscire a gestirla da sola se la abituavo a stare sempre in braccio. Ora sono una mamma con un bimbo sempre appiccicato e un'altra a cui badare eppure non mi sento sopraffatta dagli eventi come mi sentivo un anno fa, sono super impegnata e la sera crollo, ma crollo felice anche se non ho tempo nemmeno di respirare e le mie orecchie chiedono pietà perchè non ne possono più di sentire urli e strilli a diverse tonalità. E sono incredibilmente più paziente o forse semplicemente rassegnata.
Quindi grazie alle coliche del Vitellino sono diventata una persona migliore e riesco a gestire meglio anche la gelosia della Belva. Quindi sono egoisticamente grata a chiunque lassù abbia avuto la bella idea di fargliele venire. Ora però gliele faccia anche andare via perchè povero "piccolo" non merita mica di soffrire così tanto solo per far diventare me una mamma migliore!

venerdì 12 ottobre 2012

Il delirio delle mie mattine

La mattina durante la settimana che sono sola, qui è un vero delirio, o almeno per me che prima di connettere ci metto almeno un paio d'ore e invece mi ritrovo ben due nani da sistemare, cambiare, vestire, sfamare...
Vado a dormire facendo sempre un incrocino perchè si sveglino sfalsati, prima la Belva e poi il Vitellino, così metto lei sul vasino, nel frattempo mi cambio io poi ci mettiamo a fare colazione insieme e mentre lei gioca io posso occuparmi del fratello cambiandolo, vestendolo e dandogli la sua amata tetta. Arrivo così verso le 9-9.30 (a seconda dell'ora della sveglia che si aggira tra le 7.30 e le 8) che sono già stanca morta, ma per lo meno ho tutto sotto controllo...o quasi!
Questo sarebbe il paradiso e ogni tanto capita, ma più facilmente mi trovo a dover allattare il piccolo nel lettone in modo che si riaddormenti ancora per un po' cercando di tenere nel frattempo buona la Belva con giochini e canzoncine, sperando che magari la buona stella me la faccia riaddormentare e io possa riprendermi.
Oppure il Vitellino si sveglia quando stiamo per fare colazione, quindi mi ritrovo a dover badare alla Belva, (che ancora non ha proprio una grande padronanza di cucchiaino e quindi per il muesli deve essere aiutata) con lui in braccio che ciuccia, o quando lei è sul vasino perciò  lo allatto seduta per terra mente gioco con i cubetti di gomma insieme a lei.
Passato questo momento mi barcameno con entrambi svegli e davvero non so come faccio: il Vitellino non ne vuole sapere di stare in altre posti che non sia il mio braccio o se va bene nella fascia e tra entrambi non so quanta cacca e pipì fanno in capo a un paio d'ore, per cui sono sempre a fare la spola in bagno con uno dei due.
Infine crollano: il primo è il Vitellino, non dopo vari tentativi falliti, poi è la volta della Belva che ha magicamente disimparato ad addormentarsi sola e l'unico metodo perchè dorma è che arrivi a un punto tale di stachezza da crisi isterica, il che significa vederla trascinarsi per casa piangendo ad ogni minima cosa o peggio facendo tutto quello che sa non può fare.
Sono solitamente le undici-undici e mezza a questo punto e io sono sveglia da solo 4 ore eppure mi sembra un'eternità. Poi cala il silenzio, dormono entrambi; per qualche ora la casa cade in un silenzio di tomba e si sente solo la radio e il mio ticchettio sulla tastiera. È il mio momento di relax: quando mi stanco di stare sul computer preparo piano la tavola e inizio a mettere a bollire l'acqua sul fuoco, oppure preparo in anticipo il sugo, vado a guardarli dormire e penso che tutto questo silenzio è una manna dal cielo, che tra breve tornerà la baraonda, che mi ritroverò a urlare NO, ad avere sempre un braccio occupato, dovrei essere grata che dormano insieme...e invece tutto questo silenzio...è così...noioso ;)))

lunedì 8 ottobre 2012

...no...noooo...NO...NOOOOOOOOO!!!!!!!

Sono due settimane e un giorno, veramente succedeva anche prima, ma sono particolarmente queste due settimane e un giorno in cui è un must il non fare quello che si chiede e andare a cercare proprio quelle attività che si sa verranno tacciate con un bel NO.
Ovvio che sto parlando della Belva. No, perché magari qualcuno potrebbe pensare al Navigante...
Tornando a noi...a casa nostra respiriamo no, urliamo no, abbaiamo no e ad ogni no prudono sempre di più le mani, pur non volendo, pur non essendo d'accordo come metodo educativo all'ennesimo no, all'ennesimo ritrovarsi di fronte a una bambina che fa di tutto per farti uscire di testa, che non ti ascolta manco a morire...le mani prudono e il cervello si annebbia.
E i no continuano a volare, per ora solo quelli. Ne volano così tanti che non si sa più nemmeno se vale la pena dirli, urlarli, abbaiarli che tanto non vengono nemmeno ascoltati, figurarsi se vengono presi in considerazione.
La sera sono frustrata e stanca e mi chiedo dove e cosa sto sbagliando. Io capisco la gelosia  e il dover cercare nuovi equilibri, ma questa cosa è iniziata prima e guardo con terrore ai terrible two che si stanno avvicinando. Se già i one e un po' sono così non oso immaginare i two :(
Poi so che passerà velocemente come passano velocemente tutte le fasi e i sensi di colpa, il nervosismo e tutto il bel corollario di sentimenti che mi porto dietro sono anche dovuti dagli ormoni in circolo e dalla stanchezza. So che mi devo dare tempo, so che sono umana e posso sbagliare, so che mia figlia non mi odierà per questi giorni di sclero.
Ma quando la sgrido e poi la guardo che stia piangendo disperata o che mi guardi come per dire "perché, che ho fatto?" (anche se è tipo la centesima volta che le dico che non deve farlo) mi sento veramente uno schifo e mi sento che non sto riuscendo nell'intento, che la via non è quella giusta.
"Devi spiegarle le cose" e io ci provo pure, ma tanto lei se ne va e non ascolta.
"Devi dire pochi no, ma fermi" uno, nessuno o centomila è lo stesso, fa comunque esattamente quello per cui le ho detto no.
"Dovresti essere un po' meno rigida" e lasciare che si arrampichi sulla culla del fratello, che gli metta le dita negli occhi, gli tiri le botte in testa, si cerchi di arrampicare sul fasciatoio? Tanto per fare qualche esempio...
"Devi essere paziente, passerà" ...vabbè...

domenica 7 ottobre 2012

Il rito della tisana

Quando ero al liceo a metà pomeriggio mi fermavo per un pausa dallo studio e mi preparavo un bel thè caldo, che non solo mi ristorava, ma mi dava anche un po' di calore, visto che a casa mia faceva sempre un freddo becco perchè i miei accendevano il riscaldamento il meno possibile.
Poi sono andata a vivere con il Navigante e il rito del thè pomeridiano si è fatto più rado, perchè il pomeriggio tendevano a fare un giro, ma è stato soppiantato dal rito della tisana serale, che bevevamo o nel letto accompagnati da un buon libro o davanti alla tv, accoccolati sul divano. bei tempi...
Poi sono rimasta incinta della Belva e le nausee mi hanno precluso per quasi quattro mesi un'ingestione di liquido superiore a mezzo bicchiere che non fosse accompagnato da almeno un chilo di pane o cibo simile. Capirete che le mie tazzone da mezzo litro di tisana o thè non potevo nemmeno pensare di guardarle! Anche quella allo zenzero, che in teoria dovrebbe essere un'antinausea era per me impossibile da bere. Alla fine per tutta la gravidanza, onde evitare spiacevoli ritorni di fiamma, mi sono ben guardata dal bere tisane e anche con la gravidanza del Vitellino, seppure non abbia sofferto molto di nausee, mi sono tenuta alla larga.
Poi è arrivato l'allattamento e la stretta connessione di quello che ingurgito con quello che succede al Vitellino ora e alla Belva prima. Quindi via di tisane al finocchio/anice/liquirizia e chi più ne ha più ne metta nel caso mangi troppi latticini e il Vitellino ora, e la Belva prima, soffra di coliche oppure tisane di tiglio/camomilla/melissa e simili nel caso di giornate storte. Durante poi i salti di crescita mi facevo (e ora mi farò) di quei bibitoni da paura con le erbe fresche del giardino di mia mamma, finocchio e salvia in primis, che non solo mi dissetavano tantissimo, ma mi aiutavano nella produzione del latte, che poi la Belva mi ha fatto il primo in pieno torrido agosto e mi stava praticamente disidratando.
Ovviamente tra gravidanze e allattamenti sono due anni che praticamente non bevo un thè (se devo "sgarrare" meglio un bel caffè nero senza zucchero!), ma devo dire che infusi e tisane mi danno molta più soddisfazione visto che riesco a berli senza aggiungerci nemmeno un cucchiaino di miele e quindi mi godo tutti i sapori al naturale.
Insomma cambiano le priorità, cambiano i luoghi, i momenti, le persone, ma non toglietemi il mio mezzo litrozzo di tisana, infuso o thè che sia, è un momento mio di relax: il bruciarmi la lingua con il primo sorso, il bere velocemente perchè non c'è cosa più schifosa di una tisana mezza tiepida, l'inzupparci qualche biscotto quasi di nascosto perchè è quasi ora di cena e senti ancora la voce di tua madre che ti cazziava perchè "poi non mangi!!" (ma chi lo dice?!?), il tepore nelle mani mentre sorseggio e poi in tutto il resto del corpo quando ormai il rito è finito, annebbiare la mente e pensare per un attimo al nulla assoluto, riesco a farlo anche con due nani urlanti per casa...
Sì, la roba che bevo è proprio forte, ma il mio spacciatore non ve lo svelo ;)))

venerdì 5 ottobre 2012

Assestamenti e pianificazioni

Il Navigante è ancora a casa in ferie, fino a lunedì. E io sto comunque dando fuori di testa :(
Il Vitellino si attacca spessissimo (non per niente dall'uscita dell'ospedale ha preso 600g!!) ed è un bracciolino di prima categoria, oltre che ad essere molto sensibile e quindi ogni volta che lo cambi è una tragedia...abituata troppo bene con la Belva che all'inizio mangiava, dormiva e non diceva mai niente quando la si cambiava.
La Belva ovviamente è gelosa e lo manifesta con crisi isteriche che non so proprio come arginare, alle volte sono talmente ingestibili che crolla sfinita lei stessa.
Io ho la febbre da 3 giorni, una bella influenza con tanto di ossa doloranti, freddo perenne e mal di gola, che almeno quest'ultimo grazie al cielo è passato presto lasciando una febbrolina insopportabile che invece non ha nessunissima intenzione di abbandonarmi.
E da lunedì sono sola tutti i giorni fino alle 5 di pomeriggio, tranne il weekend. Che poi in realtà il momento peggiore è la mattina quando decidono di svegliarsi insieme; per ora il Navigante si occupa della Belva, mentre io allatto il Vitellino continuando a chiedermi come farò quando mi ritroverò sola.
Lo so: il Vitellino piangerà un momento di più e la Belva si dovrà accontentare di qualche minuto di solitudine in più e non moriranno per questo, però io sarò colma di sensi di colpa e alle 10 di mattina vorrò già andarmene a letto, cosa per altro mi accade già adesso.
Poi non ultimo c'è la casa. C'è chi mi dice di prendermi un aiuto almeno per le pulizie, ma io guardo i pochi metri quadrati in cui abitiamo e mi sento male a dover pagar qualcuno per tenere pulito questo buco di casa. E quindi ho deciso che aspetterò il ritorno del Navigante che si porti la Belva a fare un giro mentre il vitellino dorme così potrò dare una parvenza di ordine e pulizia.
Certo ancora non ho pianificato quando riuscirò a mangiare o peggio a far da mangiare, e quando potrò andare in bagno, ma non ci voglio pensare, spero sempre in qualche congiunzione astrale che tenga buoni entrambi proprio in quei cinque minuti. Qualche giorno andrà bene, qualche altro no e si tira avanti.