giovedì 12 luglio 2012

Fango

Ci sono momenti in cui ti accorgi che sei lì, fermo nello stesso punto da anni e non riesci ad uscirne. Ti trovi a dover discutere sempre delle stesse cose e a rovinarti la giornata sempre a causa delle stesse persone.
E poi arriva il passato che a braccetto con gli ormoni gravidici ti mette in dubbio la tua intera esistenza, ti fa ricordare solo gli attimi felici, non le lacrime, e ti sembra che tutta la tua vita precedente fosse stata un pozzo di gioia infinita, mentre poi razionalmente sai benissimo che non è così.
Però magari in questo momento vorresti solo poter sorridere davvero, col cuore, poter vivere in modo leggero, come un vestito estivo che si alza con la brezza marina. Vorresti poter sentirti bene in un abbraccio, come alcuni anni fa quando bastava quello per sciogliere tutte le tensioni accumulate.
Ora invece sarà il nuovo status di mamma, sarà il futuro status di bismamma, sarà un futuro ancora incerto dopo anni di pianificazione, ma io leggera non mi sento per niente (e non parlo dell'abbalenamento da gravidanza, ovviamente!).
Mi sento sempre tesa, irascibile, stanca, non riesco a godere delle piccole cose, non perché non le veda, ma perché subito dopo c'è qualcos'altro a rovinarmi il momento.
Tante volte mi chiedo se è il mio modo di affrontare la giornata ad essere sbagliato, ma mi rispondo anche che non è possibile che sia sempre e solo colpa mia e del mio carattere. Credo fermamente che il mondo circostante svolga un ruolo ben preciso sul mio altalenante umore e tutti questi mesi qualche ingranaggio non ha funzionato.
E mi continuo a sentire come imprigionata nel fango, non nelle sabbie mobili, perché non mi sento risucchiare, ma nel fango, ferma immobile senza poter fare niente se non aspettare che qualcuno mi possa dare una mano. Perché rami per potermi tirar fuori sola stavolta non ce n'è, qualcun altro deve fare un passo avanti e tendermi la mano. Aspetterò impaziente, perché ne vale la pena, però che palle!!

1 commento:

  1. "aspetterò perché ne vale la pena, peró che palle!" ultimamente anche a me sembra di non dire altro, e nelle tue parole mi ci rifletto parecchio. Mi dico che ci vuole Santa P A Z I E N Z A.......ma di capisco bene..... Che palle!

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