domenica 15 novembre 2009

Aborto con grandi paroloni.

Parliamo oggi di un argomento poco felice, ossia l'aborto, che come tutti credo sanno è un'interruzione prematura della gravidanza. Qui parliamo di aborto spontaneo, ovviamente, non di quello provocato artificialmente, e in maniera più scientifica; vi parlerò poi più avanti della mia esperienza personale.
Si può inoltre dividere l'aborto a seconda delle modalità con cui avviene (completo, incompleto o ritenuto, ossia quando vi è la morte, ma non l'espulsione) o nel periodo in cui avviene (embrionale, entro le prime sette settimane, fetale, dall'ottava settimana, o tardivo, dopo le 21 settimane di gestazione).

L'aborto spontaneo è molto più frequente di quanto si immagini e pare interessi quasi il 15% delle gravidanze, e si presenta quasi sempre nel primo trimestre, che è per questo considerato "a rischio". Addirittura una parte sembra passi addirittura inosservata e si presenti come un semplice ciclo mestruale.
In tema di statistiche si ha inoltre un 3% di coppie che hanno un aborto ripetuto (ossia due aborti uno dietro l'altro) e solo l'1% si trova ad affrontare tre casi di aborto consecutivi. E infine dei casi clinicamente riconosciuti si è notato che il 12% la madre aveva meno di vent'anni e il 26% più di quarant'anni.

Per quanto riguarda i sintomi si hanno in particolare perdite ematiche e contrazioni uterine, anche se non necessariamente questo indica un aborto. Quando s'interrompe la gravidanza senza alcun sintomo si ha un aborto interno, ossia la cervice rimane chiusa, ma non vi è battito cardiaco. Simile è anche la gravidanza anembrionica, o "uovo chiaro", dove c'è la camera gestazionale, ma non vi è l'embrione e spesso neanche il sacco vitellino.
Tutto questo si può capire solo con l'ecografia o con esami di laboratorio, come il dosaggio delle beta HCG.

Le cause invece non sono così semplici da capire, principalmente l'aborto avviene per aberrazioni cromosomiche (alterazione nella struttura dei cromosomi) riguardanti il feto o l'embrione, oppure per problemi della donna, come un utero anomalo, malattie infettive, malnutrizione o abuso di droga e alcool.
Per la terapia solitamente si aspetta l'espulsione naturale sotto costante controllo medico, ma alle volte si deve intervenire chirurgicamente, con un raschiamento o un isterosuzione (dove viene risucchiato il materiale abortivo, invece che raschiato).
Psicologicamente quest'esperienza è a dir poco devastante, in particolare per la donna, ma anche per l'uomo e per la coppia in generale, e spesso si consiglia un appoggio da parte di terzi.

Quello che posso dirvi io è che il dolore che si prova è inspiegabile e ciò che porta dopo è stato per me e per noi una devastazione totale dopo quasi un anno stiamo ancora raccogliendo i cocci...ma questa è un'altra storia...

5 commenti:

  1. Si, è devastante. Hai detto bene. E ancor di più se il personale che ti segue è completamente senza sensibilità.

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  2. E' vero, anche io ho avuto una bruttissima esperienza con il personale ed è forse stata la cosa peggiore. Parlerò di questo in un post specifico perchè credo sia una situazione che meriti tutto la visibilità possibile.

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  3. scusa se non posto un commento direttamente, vorrei prima poterti contattare privatamente... ma non riesco a capire come si fa... e se si può fare... non so se dal mio nick riesci a raggiungere la mia posta, boh! altrimenti dimmi come fare. Grazie

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  4. @Fede: ciao, ti ho mandato una mail utilizzando l'indirizzo che ho trovato sul tuo sito.

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  5. Che dire che non è già stato scritto? A tre anni da quando è accaduto e dopo una splendida bambina mi si riempiono ancora gli occhi di lacrime solo a pensarci. E' una cicatricen che resterà per sempre nel mio cuore.

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